Mel è un piccolo paese. Si trova a metà strada tra Belluno e Feltre, eppure non sfigura affatto tra le due, ha qualcosa che affascina e lo rende perfetto per un fine settimana.
Il fiume Piave costeggia il paese sul lato destro verso il basso, il castello di Zumelle, dal quale con ogni probabilità deriva il nome del luogo, lo guarda dall’alto di una collina. Dietro ci sono le Prealpi bellunesi che d’inverno incorniciano il paesaggio con le vette innevate, rendendo il paesaggio unico.

Mel è la sua piazza, quella principale, con la chiesa nel mezzo che guarda di fronte l’Antica Locanda Cappello sita nel Palazzo Fulcis, a lato i portici del Palazzo del Comune Zorzi e quello del Museo. Qui ci si può sedere e godersi un po’ di questa semplice atmosfera rilassata. La vita del paese con i suoi ritmi pacati, ma anche l’armonia del luogo, dell’architettura delle case con i comignoli elaborati che spiccano sui tetti.
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Una delle caratteristiche della quale sono rimasto affascinato a Mel sono le case a cortile. Sono la traccia della vita di un tempo, vi si può accedere durante un evento che si tiene all’inizio dell’autunno, Mele a Mel. Una sorta di festa agraria dove proprio nei cortili delle case si ricrea l’atmosfera di un tempo, inscenando i mestieri artigianali e le attività connesse con il mondo dell’agricoltura.
È’ un’esperienza veramente interessante entrare in questi cortili e ritrovarsi faccia a faccia con il passato, scoprire come nascono le sedie di paglia, come si sgrana il mais, il lavoro che sta dietro alla realizzazione di una cesta o all’intaglio del legno, magari gustando qualcosa preparato poco distante alla brace. Un mondo poco conosciuto e affascinante. Di casa in casa, di strada in strada, passando sotto le volte antiche su percorsi in acciottolato.
Arrivando a Mel si passa anche dal castello di Zumelle. È il luogo giusto per scoprire il Medioevo in una fortezza importante per queste terre, magari assaggiando anche i sapori della tavola riproposti nella taverna del castello. Il nome del castello narra di due gemelli, Lustrando e Goffredo, signori del castello anche rappresentati nello stemma di famiglia.