La diffusione del caffè in Italia: Venezia, un medico, un Papa

Sono tante e diverse le teorie sulla diffusione del caffè in Italia, ma una cosa è certa: la nostra vicina Venezia fu il primo porto d’ingresso della bevanda che tanto amiamo.

XVI secolo: il caffè sbarca a Venezia

La teoria più diffusa racconta che furono degli studenti dell’Università di Padova, allievi di Prospero Alpini, a coltivare per primi il caffè nella penisola italiana. Medico e botanico di professione, il vicentino fu il primo a inserire in un trattato (il De plantis Aegypti) i bun, dei semi egiziani che tostati venivano utilizzati per preparare la caova, ovvero il caffè.

diffusione del caffe in italia de plantis aegypti prospero alpino
Prospero Alpini, De Plantis Aegypti – Foto © Zwiggelaar Auctions

Il volume è oggi sfogliabile gratuitamente online, ma dovete rispolverare i testi di Latino del Liceo!

La diffusione del caffè in Italia: l’ostacolo religioso

Come spesso accade, la bevanda arrivata dall’Africa non riscosse subito i favori del popolo (per il prezzo considerato eccessivo), così come quelli della Chiesa. Il caffè veniva consumato da tempo immemore dai musulmani, gli infedeli per eccellenza.

In quanto “raddoppiatore dell’Io”, secondo i più rigidi esponenti ecclesiastici il caffè era in grado di dare fin troppa energia a un uomo, rendendo disinibiti anche gli spiriti più calmi e morigerati. Proprio per questa ragione la “bevanda del Diavolo” era a uso esclusivo delle taverne, posta allo stesso livello degli alcolici. Non a caso il caffè veniva chiamato anche “vino d’Arabia”.

diffusione del caffe in italia - papa clemente viii
Papa Clemente VIII

Papa Clemente VIII e la riabilitazione del caffè

Questa bevanda di Satana è talmente deliziosa che sarebbe un peccato lasciare che ne facciano uso esclusivamente agl’infedeli. Imbroglieremo Satana battezzandola.

Probabilmente le parole usate furono diverse, ma si narra che Papa Clemente VIII disse qualcosa di molto simile nel pronunciarsi contro il bando del caffè richiesto dai suoi vescovi. (Ne parlano approfonditamente la popolare scrittrice egiziano-britannica Claudia Roden nel suo volume Coffee: A Connoisseur’s Companion e la studiosa Gigliola Fragnito in Church, Censorship and Culture in Early Modern Italy).

Dopo continue richieste per abolire la vendita di caffè in Italia, il Papa scelse di assaggiare la bevanda prima di bandirla del tutto: il risultato non fu certo quello aspettato dai questuanti!

Di una cosa siamo sicuri: la scelta presa è stata la più giusta, perché senza il caffè proprio non sapremmo stare.

Luca Carlevarijs, Regata mercantile veneziana – Fonte Metropolitan Museum, New York

Valeria Garbo

Content Manager & Web Editor

Valeria si occupa di social media e pubbliche relazioni, scrive per alcune testate online e segue da anni un blog personale dedicato al lifestyle. Non resisterebbe mai senza almeno tre espressi al giorno!

Nessun commento

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Dovresti usare questi HTML tag e attributi: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

Iscriviti alla nostra newsletter,
e rimani aggiornato sul mondo Dersut.

Acconsento al trattamento dei miei dati personali per l’iscrizione alla newsletter.
Per maggiori informazioni, consulta la Privacy Policy.