24 luglio 2018
Caffè napoletano con la cuccumella
Il caffè napoletano è un vero e proprio rito che si ripete da generazioni e che va ben oltre il mero consumo di caffè: è una tradizione radicata nel territorio, un vero e proprio aggregatore sociale.
Il caffè è arrivato a Napoli un po’ più tardi rispetto ad altre città italiane; ma è arrivato per restare e mettere radici, divenendo un vero e proprio simbolo per la città e la sua popolazione.
Nelle case napoletane il caffè non si prepara con la moka che conosciamo tutti, ma con la caffettiera napoletana, ovvero la cuccumella – termine che deriva da “cuccuma”, vaso di rame o di terracotta.
Il caffè napoletano: come usare la cuccumella
La cuccumella in origine era un utensile in rame che a fine ‘800 è diventato in alluminio.
Foto © vocedinapoli.itA differenza della tradizionale moka, la caffettiera napoletana si mette su fiamma con il beccuccio a testa in giù: appena l’acqua bolle, e dal forellino del serbatoio esce uno sfiato di vapore, la cuccumella va presa saldamente e ribaltata (riportando così il beccuccio verso l’alto) affinché l’acqua bollente filtri attraverso la miscela di caffè.
Quest’ultima – la miscela – non deve avere una grana troppo fine. Per questo, se volete preparare un buon napoletano, vi suggerisco di partire da un caffè di qualità in grani: sceglietelo nello shop online Dersut in base alle vostre preferenze di gusto!
C’è chi dice che la bontà di un caffè napoletano sia determinata dal tipo di acqua utilizzata; chi invece sottolinea l’importanza della macchinetta (moka o cuccumella) che deve essere usata più volte ogni giorno.
Premesso che senza una buona miscela non si va da nessuna parte, ciò che distingue un buon caffè da tutti gli altri, non è un “ingrediente segreto” o un accessorio particolare, ma le sue specifiche modalità di preparazione: come dicono i napoletani, un caffè da maestro dipende soprattutto dall’abilità e dall’amore che ognuno mette nel prepararlo!